Secondo uno scoop americano, Google Docs sarebbe il sistema preferito dagli adolescenti per chattare. In particolare, su temi “proibiti”. Ecco perché.
Il titolo della ricerca originale lascia poco spazio all’interpretazione “The hottest Chat App for Teens is… Google Docs“. Purtroppo il gioco di parole di hottest funziona solo parzialmente in italiano, visto che in inglese “caldo” usato in questo senso si riferisce sia alle cose di moda sia a quelle… piccanti o proibite.
Perché Google Docs è diventata la chat preferita dai ragazzi?
Sempre secondo l’articolo pubblicato da The Atlantic e supportata sia dalla ricerca diretta sia da moltissime testimonianze prese dai social Network e dai programmi di messaggistica, la ragione è molto semplice.
Google Docs viene usato come strumento didattico in moltissime scuole (anche in Italia alcune stanno iniziando ad adottarlo). Ed effettivamente è comodissimo e permette un livello di interazione e coinvolgimento difficilmente raggiungibile con altri strumenti, digitali e analogici.
Ma come sappiamo tutti, la creatività dei ragazzi non conosce limiti, soprattutto quando si tratta di trasgredire le regole. E i ragazzi sono riusciti a inventare alcuni metodi geniali per piegare le funzioni di Google Docs al loro uso preferito: chattare durante le ore di lezione.
Come fanno i ragazzi a usare i documenti Google come chat?
Semplicemente, usando le funzioni collaborative che Google Docs e Google Drive offrono. Chi conosce un po’ Google Docs sa che il sistema offre come impostazione predefinita una chat fra tutti coloro che stanno modificando lo stesso documento.
Questo è il modo più semplice che i giovanissimi usano per sfruttare Google Docs come chat, almeno secondo quello che potrebbero pensare gli adulti: creo un nuovo documento, invito i miei amici e il gioco è fatto. Ma ovviamente, non è la soluzione più geniale (come in “genio del male”) che i ragazzi hanno inventato. Eccone alcune, raccolte dai colleghi di oltreoceano.
Soluzione 1: si “parla” all’interno del documento
Alcuni insegnanti hanno scoperto, grazie a condivisioni accidentali, documenti interi in cui i ragazzi scrivevano. Di solito, ogni giorno si crea un nuovo documento, che viene cancellato (si spera) a fine giornata. All’interno ognuno si distingue scrivendo i propri interventi in un colore o carattere diverso.
Soluzione 2: si clona il documento dell’insegnante e si usa la chat
Qui le cose si fanno serie: invece di usare un nuovo documento e rischiare di farsi beccare, alcuni ragazzi copiano quello fornito dall’insegnante e, su quello nuovo, invitano solo gli amici e chattano.
Già così per essere scoperti ci vuole un insegnante con uno spirito di osservazione davvero notevole, ma c’è ancora un passaggio, che glorifica l’inventiva degli studenti.
Soluzione 3: si clona il documento dell’insegnante e si chatta nei commenti
La soluzione più “estrema” messa a punto dagli studenti è un vero colpo di genio. Dopo aver clonato il documento, si inizia inserendo un commento, poi tutti rispondono nella discussione così aperta.
Questa soluzione apparentemente arzigogolata ha una ragione: facendo click su risolvi nel commento, la discussione si volatilizza. Quindi, se uno studente sta per essere beccato, può far sparire le prove in una frazione di secondo.
Di cosa parlano i ragazzi nelle chat su Google Docs?
Non ci vuole molta fantasia per capirlo: di tutto quello di cui un tempo si parlava con i foglietti, le confidenze o, in tempi più recenti nelle chat. Si va dai pettegolezzi ai commenti sui professori, arrivando al sexting e in acluni casi documentati, purtroppo, al cyberbullismo.
Ma se c’è qualcosa che questa “scoperta” insegna è che non tutti gli utilizzi della tecnologia possono essere progettati a tavolino, anzi. Ironicamente Google ha provato per anni a creare un social media efficace, e ora si ritrova per le mani uno strumento che lo è diventato, pur essendo stato progettato per tutt’altro.
Fonte foto copertina: commons.wikimedia.org/wiki/File:Google_Drive_Logo.svg (elaborazione)